Vincenzo Fabaro, 40 anni,
napoletano, è impiegato in Co.ge.pa. dal 2021. La sua figura è fondamentale per
la gestione e il monitoraggio dei rapporti con TIM, tra i committenti più
importanti dell’azienda.
“Il mio ruolo – ha spiegato Fabaro – è quello di client manager per TIM. In particolare si tratta di monitorare e seguire gli avanzamenti del progetto Fibercop e di tutti i riferimenti legati a questo importante cliente. Le mie conoscenze e la mia formazione provengono proprio da questo mondo, quello di Telecom Italia, per il quale ho lavorato per circa tredici anni. Il passaggio dal cliente al fornitore, appunto Co.ge.pa, è stato fondamentale per comprendere i meccanismi dall’interno”.
Cliente e fornitore, due
realtà diverse ma allo stesso tempo connesse fra di loro.
“Lavorando in Co.ge.pa ho dovuto necessariamente rimodulare le mie abitudini. Mi piacciono le sfide, i cambiamenti aiutano a crescere e insegnano tanto. Cliente e fornitori sono entrambi importanti, il primo avanza la richiesta, il secondo fa accadere le cose, è il motore di tutto. Solo l’esperienza diretta nell’uno e nell’altro campo ti aiuta a capire tutto ciò che ruota intorno al mondo delle tlc. In Co.ge.pa ho trovato un ambiente coinvolgente e stimolante, dove tutti insieme portiamo avanti le richieste dei committenti, facendo il possibile per offrire un servizio all’altezza delle aspettative”.
Un mondo che non può fare
a meno delle telecomunicazioni e dei servizi annessi, né del mondo energy, alla
base di ogni funzione quotidiana.
“Le telecomunicazioni – ha aggiunto Fabaro – stanno vivendo un momento cruciale per la costruzione della rete in fibra ottica e per i servizi che quest’ultima è in grado di offrire. Basta pensare ai servizi di uso quotidiano e in larga scala a quelli di nuova generazione, ormai diventati prioritari nel sistema-paese. E’ sicuramente un mondo complicato, dove esiste la concorrenza e dove, paradossalmente, a una grande offerta di lavoro non corrisponde una risposta adeguata di manodopera”.
Le giornate sono quindi cariche di lavoro e di responsabilità, ma lo spazio per coltivare le sue passioni non manca. Vincenzo nelle pause, nei weekend e talvolta la notte, come per l’ultima delle sue pubblicazioni - ‘Verso la fine del mondo’ - dedica parte del suo tempo alla scrittura. La scrittura che è amica, sfogo, sentimento e libertà.
"Ci sono storie che guardi da lontano, senti dentro te che andrebbero raccontate ma ne hai quasi paura, paura di non farlo bene, di non prestare la giusta attenzione. Fino a quando non vengono a cercarti…e allora ti immergi”.