Le telecomunicazioni sono una fonte inesauribile di lavoro. La corsa della fibra ottica e di altre tecnologie connesse non si ferma mai ed è in continua espansione. Quando tutto si è fermato, quando alcuni comparti sono andati in crisi a causa delle restrizioni della Pandemia, il settore Telco ha abbracciato la trasformazione digitale ancora con più forza. E in alcuni casi, tutto questo ha rappresentato una speranza per chi, in quel periodo, ha visto il proprio lavoro andare in frantumi.
E’ quello
che ci ha raccontato Bruno Maurino, 34 anni, residente a Melito di Napoli e assunto
in Cogepa da Gennaio 2021. Da circa un anno e mezzo ricopre il ruolo di
giuntista di fibra ottica e attualmente è impegnato presso i cantieri di
Casavatore.
“Cogepa per me è stata una salvezza. Mi occupavo di tutt’altro, di assistenza tecnica nel campo della ristorazione. Con la Pandemia questo settore è andato in crisi e anche a livello nazionale è risultato tra i più colpiti. Avevo la necessità di lavorare e così, tramite un mio amico, mi sono presentato alla famiglia Paone. Il colloquio andò bene e da quel momento ho trovato la mia pace”.
Dalla ristorazione
alla fibra ottica. Dopo l’esperienza di oggi, Bruno, non ha intenzione di ritornare
sui suoi passi.
“E’ un lavoro di cui ci si innamora, mi appassiona, mi da soddisfazione. E’ gratificante portare a termine un progetto, sapere che grazie alle proprie mani un problema si risolve. Se c'è volontà, grinta e amore per quello che si fa tutto diventa leggero e neanche un lavoro come questo sembra poi tanto impegnativo”.
Il comparto
Telco si attesta tra quelli più forti e resistenti ai contraccolpi della crisi, per il cambiamento continuo e le
trasformazioni digitali, ma è anche fortemente orientato al problem solving.
“Oggi parlare di tlc significa parlare di futuro e di progresso. Se la pioggia rovina il rame, questo non accade per la fibra ottica. E’ un mondo nuovo fatto di reti e connessioni. Oggi, posso dirlo, è il mio mondo”.