Sotto l’asfalto corre una strada parallela di impulsi luminosi che connette e avvicina gli abitanti in maniera silenziosa e rapida. Fasci di luce che attraversano minitrincee, microtrincee, ma non solo. C’è un’ulteriore soluzione che ci permette di portare la connessione ultraveloce ovunque, anche quando non è possibile intervenire su strada: la posa aerea. Questa tecnica consente di raggiungere anche i piccoli comuni delle aree bianche dove non sono presenti infrastrutture da riqualificare. Basta utilizzare le palificazioni già presenti e collegare i cavi dall’una all’altra. Sembra facile, un gioco da ragazzi e invece…
Mario
Hatfull, 47 anni di Miano, posacavi in Cogepa da oltre due anni, conosce molto
bene tutti gli aspetti di questo lavoro.
“Faccio parte della squadra di Vincenzo Passaro e attualmente sono impiegato nel Lazio. – ha spiegato Hatfull – Vivo da pendolare. La sera rientro a Napoli dalla mia famiglia, da mia moglie e i miei figli di 15 e 13 anni, ma durante il giorno, insieme ai miei colleghi o meglio fratelli, portiamo in tutti i comuni bianchi la fibra ottica”.
Non
c’è alcun dubbio per Hatfull, il posacavi non ha una vita semplice, ma per chi conosce
il mestiere, non risulta difficile scorgere gli aspetti positivi di questa
professione tanto difficile da reperire.
“Con la mia squadra andiamo ovunque, non abbiamo limiti, né impedimenti. Capita spesso di imbatterci in situazioni complicate, come zone rocciose, montagne, distese d’acqua, territori aspri tipici dell’entroterra laziale. Ci arrampichiamo, compiamo sforzi fisici non da poco, ci arrovelliamo su come superare un ostacolo e quando ci riusciamo la soddisfazione è immensa. In fin dei conti la bellezza della natura che incontriamo ci ripaga di tutto”.
E
se lo dicono loro, i supereroi della fibra ottica...noi ci crediamo!
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